Ti trovai distesa sul letto.
Una maschera attorniava il tuo viso.
“Ti attendevo”, mi dicesti con fare ammiccante.
Io ti guardai e mi soffermai sull’uscio della camera.
Ti alzasti leggermente affondando i gomiti nella cornice della tua posa.
Non domandasti…a parole. Fu il tuo viso a proferire muto quesito.
Ti dissi:
“Sto guardando le maschere che hai indosso regina serpente.
Sto contando quante ne hai e quante te ne ho strappate.
Sto pensando a quante ne avrai e quante te ne farò indossare.
Sto ammirando lo specchio delle mie maschere riflesse nelle tue.
Sto creandone di nuove e ricordandone di antiche.
Sei tu stessa maschera a gli occhi dei più.
Sei maschera di donna, di madre, di figlia, di messalina e di bambina.
Sei così tante maschere che la tua identità è plasmabile alla prossima che indosserai.
Tutte diverse.
Tutte uguali.
Tutte false.
Tutte vere.
E ognuna di esse hanno una cosa in comune,non nascondono mai i tuoi occhi.
Tu sei donna e figlia di Loki è la tua essenza.
Qualsiasi guisa tu possa cambiare.
Qualsiasi mente tu possa languire.
Qualsiasi anima tu possa avvinghiare.
I tuoi occhi, mia regina serpente.
Quelli, sono sempre e solo miei.