Da qualche parte ho trovato la scritta: «Si prega di lasciare il luogo come si desidera trovarlo». Oh, se chi educa alla vita avesse nel parlare anche solo la metà dell’efficacia dei direttori d’albergo!
(Karl Kraus)
LEI
Le luci mio Dio!
Quel ballugginare sobbalzante e lentissimo al vederle arrivare dalla strada che pare eterno acheronte.
I fanali, soli all’alba che schiudono le mie gemini identità.
Immacolata Puttana e lurida Sposa.
Il suono del motore sempre più vicino ha reso olio il mio sangue al cuore.
La silhouette della macchina color ombra, il tridente cromato simbolo di fierezza…Dio amo quella macchina.
In silenzio, con un sorriso che urla, mi siedo in macchina e mi accomodo sul sedile riscaldato in pelle nera.
Non mi volto a guardarlo e non proferisco parola.
E’ una condizione sine qua non che ha imposto lui tempo fà.
A me sta bene, anche se il mio respiro non è daccordo e macina proteste sonore.
Lo prego di calmarsi e gli prometto che potrà uscire a breve.
Il calore che sale dalla seduta mi scivola come carezza ruvida sulle gambe, nel sesso, sulle curve del mio sedere.
Sale sulla linea della mia schiena come mani di demone e si intrufolano nel mio collo fino a scaldare anche i miei pensieri.
E li sento diventare liquidi.
Stringo le gambe per impedire che la macchia di voglia possa evidenziarsi sul mio abito, ma di certo ha gia chiazzato il mio volto.
Cerco di calmare anche i miei umori promettendogli libertà appena possibile.
Mi sento un politico che cerca patti con i suoi sotenitori stringendo menzogna a ogni mano tesa.
Lui non mi guarda, eppure so che mi stà fissando.
Sento il suono del suo labbro che si alza compiaciuto,
Sento il gonfiore del suo sesso al richiamo del mio odore liquido.
Sento il calore delle sue mani su di me strette come il volante che impugna.
Mi allaccio la cintura.
Aspetto qualche istante.
Sento il suo braccio che si sposta dal cerchio del volante in pelle e si sposta sopra le mie gambe.
Abbraccio fallace e volutamente studiato per provocarmi sossulto.
Esegue il tutto come un capitano che circumnaviga un porto.
Senza neppure sfiorarmi, ferma la sua mano sul cambio automatico e posiziona il comando sulla lettera D.
E con leggerezza quasi efebica, la macchina si muove…e io sono già via.
LUI
Che luce per Dio!
La vedo già in lontananza e ne rimango abbagliato.
Capelli lisci stirati.
Labbra Rosso Yves Saint Laurent.
Un collo e cinque lunghe dita di opali sorreggono un sensualissimo tubino nero che incornicia ad opera prima le sue perfette forme.
Scarpa in liscia verniciatura nera sospesa su un tacco a spillo con corona dorata al suo calzare.
Pochette Gucci.
Sorriso Dea!
Rallento il mio arrivo per godermi a pieno l’immagine della perfezione fatta donna.
Fermo la macchina all’altezza della portiera di destra e attendo il suo ingresso.
Mentre esegue i rituali per sedersi, non distolgo lo sguardo dalla strada e non le pongo alcun saluto.
“I nostri viaggi in auto dovranno essere sospesi solo dai binari del nostro volerci.
Non ci saranno chiacchiere.
Non ci saranno sguardi diretti.
Non ci saranno intromissioni.
Quando sali in macchina la direzione e l’arrivo saranno a mio esclusivo diritto di scelta.
Tu salirai e aspetterai si sapere.”
Ricordo perfettamente quando le dissi quelle parole.
E da allora, mai si è prestata a porvi modifica.
Perfettamente donna del mio esserle uomo.
Tengo lo sguardo sulla via vuota e le mani a stringere il volante.
Solo l’emblema del Dio del mare risplende alle luci esterne.
Una volta che si è seduta, con la coda dell’occhio, ammiro ebro le sue perfette forme.
Non mi sfuggono le gambe che si chiudono più del dovuto.
Non mi ingannano quelle gote d’impulso rosse.
Lupo olfatto mi fa sentire l’odore della tua eccitazione.
E il mio sesso la omaggia con un vistoso rigonfiamento.
Appena si allaccia la cintura, lascio che il mio braccio destro permetta alla mano di lasciare la presa sulla pelle del volante e la avvicino alla creta meraviglia che ho al fianco.
Bastardo penserà.
Con ricercata misura eseguo un giro solo vicino a lei e posiziono la mano sul cambio automatico.
In me sorrido al suo pensiero.
Innesto la marcia sulla D…è guido per essere noi.