Bi-Sogno

Ho bisogno di te mia regina.

Ho sogno di averti a elemosinar preghiera, al giogo di catene da me imbrigliate.

Voglio ghermirti i capelli e alzarti il viso a me in debita supplica.

Voglio il tuo respiro liquido al mio scudiscio di mano.

Sento il sapore del tuo volermi nell’ansante mia ricerca.

Vergo passione in te, dolente anima, a posteri di future venute.

Stringo nude carni al tuo digrigno di estasi.

Seni brandenti turgide mense, mi servono prego di messe a bacanal servigi.

Battesima la venuta al blasfemo tuo pormi Dio.

Aspersorie dita a turibolo secretano omelie liquide.

Tu invochi il mio farti carne.

Carne di scettro battente, sfonda il tuo argine di grondante litania.

Rintocchi potenti percuotono il tuo istinto sventrato.

Bocca di sesso anela il suo prodigarsi.

Fame di supplente maestria agogna mugnifico seme d’estasi.

Svuoto in te il mio possesso.

Tu digrigni e trattieni voleri e doveri.

Assorto in te anso il mio dono e ammiro il tuo donarti a me.

Regina assoluta del Re suo Tutto.

10 risposte a "Bi-Sogno"

    1. Sai, non è il fatto di saper “scrivere”
      È il fatto di trasmettere le emozioni in modo tale che le parole le seguano.
      Io sono un appassionato di etimologia e quindi amo moltissimo la lingua.
      Se però nonavessi conosciuto lei, probabilmente non avrei mai creato questo blog.
      Tutto è collegato.
      Puoi Scrivere cane e pensare all’animale che abbaia.
      Puoi Scrivere cane e pensare allo strumento BDSM.

      Scrivi quello che ti esce.
      L’interpretazione sarà sempre comunque personale.
      Sia io che te non siamo altro che strumenti della volontà di comunicare.
      Né meglio né peggio.
      Noi comunichiamo e ciò arriva.

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        1. Ti do un esempio plateale di quello che intendo.
          “ obelisco Cartesico” È stata scritta assolutamente di impulso.
          Senza pensare né alla trama, nelle parole né alla musicalità del testo.
          Ho espresso semplicemente ciò che in quel momento avevo forza di dire.
          Il primo commento che ho ricevuto è stato “Potente”.

          Una volta non vi era metrica di linguaggio.

          Ma suoni e sussurri.

          Se quello che scrivi arriva a chi è indirizzato.

          Quella è l’unica emozione per cui vale la pena scrivere.

          A me arriva quello che scrivi senza bisogno di altisonanti espressioni.

          E questo, a mio avviso e parere, vale molto più di 1000 parolai.

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    1. Ergo sum al cogito tuo appetito. Lo status peccaminoso non sarà, forse, dominato da missionaria attenzione.
      Ma di certo il tuo ricercato peccato, a divini richiami sarà guarnito di insaziabili portate.

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