Lo specchio riflette quello che da anni riconosco e mi riconoscono.
Non è il volto che vorrei…ed è quello che mi hanno affibbiato sin dalla nascita.
La gravità vince sul mio viso.
Capelli…
Occhi…
Guance…
Labbra…
Tutto piangente come i salici dal tristo appellativo.
Apro la pochette e ne estraggo l’arma della finzione.
Tolgo il cappuccio bifronte e ruoto la sua uscita.
Appoggio il morbido colore sulle mie labbra cadenti…
Vi disegno un solco verso l’alto per contrasto al mio sfacelo.
Adesso sorrido per gli occhi di chi cerca solo il rosso del mio rossetto…
Curve rosse come lame di Damasco…
Il mio rossetto…il mio pugnale…il mio arrendermi.
Bellissimo complimenti.
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Grazie! 🤗
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